L'incisione nella storia
L’uomo ha sempre avvertito fortissimo il bisogno di fissare i momenti nel tempo, le memorie, gli eventi per impedire che siano dimenticati e renderli eterni.
Già gli uomini preistorici amavano intagliare le loro storie di caccia e di vita “ordinaria” sulle rocce all’interno delle caverne cercando così di tramandarli ai posteri e creare un’idea di futuro e, quindi, speranza. I primissimi geroglifici furono poi sostituiti da incisioni e decorazioni su argille e ceramiche e, solo molto più avanti, su metallo. Il metallo sarebbe così diventato il materiale espressivo preferito dagli incisiori dal Rinascimento in avanti.
Durante il Rinascimento l’incisione era fondamentalmente usata per la preparazione delle matrici di stampa necessarie alla riproduzione con carta e inchiostro delle opere d’arte dei Maestri. Quasi incredibilmente però, l’incisione raggiunse livelli di perfezione e bellezza tali da diventare quell’espressione d’arte in se’ che conosciamo oggi.
L’arte dell’incisione è da sempre strettamente collegata all’arte del disegno e alla sapienza delle mani e della mente. Ma oggi non la si vede più “solo” come uno strumento, o un’aggiunta a qualcosa che già esiste. L’incisione ha assunto una dignità e una profondità proprie; è diventata un tutt’uno con l’oggetto del desiderio e, a volte, è l’oggetto del desiderio stesso. E’ alla luce di questa verità che la Bottega Incisioni di Cesare Giovanelli continuerà a raccontare la storia attraverso i segni ....i segni nel metallo.